Impianti Zigomatici Progettazione

Dopo la prima visita generale del medico, quando incontra la paziente per la prima volta, annoterà tutte le condizioni della paziente tramite una cartella clinica, che verrà aperta e redatta in quel momento, riportando tutte le informazioni, reperite in fase di visita e raccontate dalla paziente, come malattie pregresse, assunzione di farmaci particolari, eventuali allergie.

Dopo la prima visita se il medico decide che non esistano ulteriori possibilità di riabilitazione con l’ausilio di impianti ordinari, perchè l’atrofia risulta realmente severa e complessa, il medico procederà ad inviare i file dicom della tac cone beam, tramite il proprio laboratorio, per la realizzazione di un modellino stereolitografico, che rappresenta, il cranio della paziente a grandezza naturale, del processo zigomatico e pterigoideo della paziente.

Questo manufatto risulta estremamente importante, nelle mani del professore, offre tutte le informazioni utili, alla progettazione vera e propria dell’intervento. Tramite il manufatto il medico puo’ reperire al millimetro tutte le misure che lo interessano, nella progettazione dell’intervento, capire e visionare dove risiedono le varie atrofie, misurarne il diametro, la lunghezza di estensioni, deciderne la tecnica di intervento, scegliere gli impianti idonei a tale compito, lunghezza, diametro inclinazione.

Riportate le misure il professore in base al modellino stereolitografico dovrà individuare il lembo d’ingresso e scegliere la migliore prospettiva per l’inserimento dell’impianto zigomatico.

Per questa fase si utilizza un filo che si inserisce nella sommità del mascellare nella zona esatta dove disegna una l o a 90 gradi, da questo punto esatto viene tirato il filo verso la cresta del mascellare in zona canino o premolare, di conseguenzacosi’ tirato il filo disegna una linea tramite la tensione, quella riga divverrà l’inclinazione esatta per l’inserimento dell’impianto zigomatico, senza sorta di errore, la migliore inclinazione possibile.

Disegnata la traettoria, il professore, si fara’ eseguire su misura del mascellare del paziente tramite modellino, usa sorta di stop chirurgico, che viene inserito e bloccato nel mascellare del paziente in questo modo indicherà la via alla fresa chirurgica, senza possibilità di erore.

Al termine di questa visita, con tutte le informazioni reperite, con la realizzazione del modellino stereolitograafico e la progettazione eseguita su di esso il professore è pronto per stabilire con la paziente il giorno dell’intervento.

Che durerà circa 2 ore e potra’ terminare con una protesi dentale fissa immediatamente funzionale, oppure a carico differito, in questo caso bisognerà attendere 6 mesi per l’osteointegrazione degli impianti dentali nell’osso, nel frattempo si dovrà portare una piccola protesina removibile.

Ma per chi’ e’ stato tanto tempo senza denti, sarà un piccolo sacrificio da sopportare in previsione di ottenere poi per sempre i denti finalmente fissi.

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