Tipi di impianti dentali
Al giorno d’oggi i tipi di impianti dentali a disposizione dei dentisti e dell’implantologia sono veramente tantissimi e possono garantire a ciascuno la giusta soluzione qualunque sia il problema da risolvere per tornare ad avere un’ottima masticazione ed un’eccellente estetica con i nuovi denti ben saldi in bocca.
Tentare di elencare le varie tipologie di impianti in commercio è pressoché impossibile ed anche inutile se non si è addetti ai lavori; ecco perché, qui di seguito, abbiamo deciso di suddividere i differenti tipi di impianti dentali sul mercato in base alla loro rispettiva funzione e materiale utilizzato per la loro costruzione.
Impianti in titanio endossei
Il titanio è il materiale più utilizzato oggi per la produzione di impianti dentali osteointegrati (che vengono inseriti all’interno dell’osso mascellare) ma non solo per le viti ma anche per la produzione dei monconi che svolgono la funzione di connettere l’impianto alla protesi fissa o removibile.
Il titanio è stato scelto come materiale di eccellenza per la produzione di presiti implantologici per la sua altissima biocompatibilità con i tessuti con cui viene a contatto (osso alveolare e gengiva). Oltre che in odontoiatria, il titanio è ampiamente utilizzato anche in altre branche della medicina: in cardiologia come rivestimento esterno dei pace-maker ed in ortopedia per differenti protesizzazioni a partire da quella più conosciuta dell’anca.
Impianti dentali in ceramica
Gli impianti dentali in ceramica sono una novità ed occupano ancora una nicchia di mercato su cui i produttori di impianti si stanno concentrando per il relativo sviluppo.
Per ora non sono in grado di competere con quelli in titanio poiché l’industria moderna non ha ancora risolto alcuni problemi relativi alla durata della connessione impianto-protesi; inoltre, i monconi utilizzabili sono relativamente pochi e non permettono di essere la soluzione di prima scelta per tutte le casistiche.
Con gli impianti in ceramica non è possibile, ad esempio, utilizzare l’implantologia a carico immediato.
Fixture in zirconio
Fino a questo momento, abbiamo conosciuto lo zirconio come materiale utilizzato per la realizzazione di capsule, protesi complete o ponti circolari e per le faccette per l’estetica dentale.
Lo zirconio è un metallo di colore bianco, estremamente biocompatibile e che permette lavori di protesizzazione con elevata estetica. Da poco si è cominciato ad utilizzare questo metallo per produrre anche le viti che vengono inserite nell’osso ed i monconi e i risultati sono stati molto soddisfacenti.
Si pensa che nel prossimo futuro questo tipo di impianti dentali possa ritagliarsi una buona fetta di mercato.
Impianti con barra per overdenture
Si tratta di impianti dentali con barra hanno lo scopo di sostenere una barra in titanio a loro connessa la quale ha la funzione di ritenere la protesi removibile. Solitamente vengono inseriti nella parte anteriore della mascella o mandibola per stabilizzare la protesi mobile che, come sappiamo, presenta non pochi problemi soprattutto quando si mangia o si parla poiché tende alla dislocazione (a muoversi).
A testa sferica
Rappresentano una variante dei precedenti. Al posto della barra, gli impianti dentali con attacco sferica presentano un moncone che assomiglia molto all’attacco maschio di un bottone automatico. Nella resina della protesi è fissato, invece, l’attacco femmina.
Quanto il paziente inserisce la protesi nel cavo orale e spinge con le dita per effettuare l’aggancio, si senti come un “clic” e da quel momento la dentiera non si muoverà più fino a quando il paziente stesso non deciderà di rimuoverla per le manovre di igiene orale.
Impianti zigomatici
Gli impianti dentali zigomatici rappresentano l’ultima frontiera dell’implantologia e, per alcuni aspetti, ancora in fase di sperimentazione. Sono utilizzati solo per l’arcata superiore e per quelle persone che hanno una ridottissima quantità di osso.
In breve, la lunghezza dell’impianto è di molto superiore a quelli standard poiché, oltre ad attraversare il mascellare superiore, deve arrivare all’osso dello zigomo che rappresenta il vero sito di sostegno dell’impianto stesso.
Iuxtaossei o sottoperiostei
L’implantologia iuxtaossea si caratterizza e si differenzia da quella osteointegrata per il fatto che gli impianti vengono inseriti al di sotto di quella fibra che ricopre le ossa ovvero il periostio da qui il nome di impianti sottoperiostei o iuxtaossei.
Pur avendo conosciuto un discreto successo negli anni sessanta e settanta, questi tipi di impianti non vengono più utilizzati a causa dell’invasività della tecnica con cui devono essere inseriti che prevede lo scollamento delle gengive e l’esposizione di gran parte dell’osso sul quale devono essere ancorati sia per la scarsa durata nel tempo.
Impianti dentali per carico immediato
L’implantologia a carico immediato prevede la connessione tra impianti e protesi fissa provvisoria subito dopo l’inserimento degli impianti stessi (nell’arco delle 24 o 48 ore successive).
Per poter far questo, sono necessarie due condizioni minime ovvero: la prima è che l’osso ricevente sia presente nelle giuste quantità, la seconda è che l’impianto dentale sia costruito in maniera tale da poter sfruttare al massimo le caratteristiche dell’osso per arrivare senza attese alla stabilità primaria sufficiente e necessaria per fronteggiare i carichi masticatori senza cedere alla relativa pressione.
Sentiamo spesso parlare di impianti per il carico immediato nell’implantologia ALL-ON-4 (tutto su 4) attraverso la quale,, inserendo nella bocca del paziente solo 4 impianti nella parte frontale dell’arcata superiore o inferiore (sezione intraforaminali), è possibile caricare immediatamente gli impianti stessi con una protesi provvisoria (spesso di tipo Toronto Bridge).
Per il carico differito
Quando la stabilità primaria di cui al punto precedente non è raggiunta subito dopo l’inserimento degli impianti, è necessario attendere il tempo necessario affinché le viti in titanio si integrino nel nuovo ambiente spongioso e per far questo è necessario lasciarle “riposare” sotto-gengiva per 3 o 4 mesi se si tratta dell’arcata inferiore mentre per quella superiore è necessario più tempo, generalmente 5 o 6 mesi. Solo trascorso questo periodo il dentista può procede a scoprire gli impianti e posizionare su di essi la protesi. La procedura che abbiamo brevemente descritto è detta implantologia a carico differito oppure “two stages”.
Impianti post estrazione
Gli impianti post estrazione, come dice la parola stessa, vengono inseriti dall’implantologo nell’alveolo immediatamente dopo l’estrazione dentale. Permettono di saltare determinate fasi per arrivare al risultato finale e ciò va a beneficio sia del paziente che non deve sottoporsi a numerose sedute sia del costo totale della riabilitazione implanto-protesica.
Solidarizzati per implantologia elettrosaldata
Gli impianti solidarizzati sono impianti dentali che normalmente non sono progettati per il carico immediato oppure che, pur essendolo, necessitano di un’ulteriore struttura di sostegno per svolgere appieno il loro lavoro. L’implantologia elettrosaldata provvede ad unire (elettro-saldare) ciascun impianto agli altri per mezzo di un filo in titanio creando una struttura che è definita anche “palizzata”. Godendo di una buona stabilità primaria, è possibile effettuare il carico immediato.
Mini impianti dentali
I mini-impianti dentali sono presidi destinati al stabilizzare la classica dentiera che, in questo caso, prende il nome di overdenture.
Impianti corti
Alcuni clinici hanno avanzato e realizzato l’ipotesi di utilizzare impianti corti anziché sottoporre il paziente all’intervento chirurgico di innesto osseo o rialzo del seno mascellare.
Conclusioni
Come si evince dalla lunga lista di cui al paragrafo precedente (che non è nemmeno completa), esistono numerosissimi tipi di impianti dentali ma non solo, ognuno di essi è costruito in modo differente in base agli standard della casa produttrice di appartenenza.
Informarsi anche grazie alla rete è molto importante per avere un’idea di quello che dobbiamo affrontare per tornare a masticare ed a sorridere senza problemi ma è, altresì, importante affidarsi a dentisti esperti, ottenere da questi un piano terapeutico implanto-protesico chiaro e ben descritto, il relativo preventivo di spesa per sapere esattamente ed in anticipo il costo del lavoro nonché ottenere tutte le certificazioni e garanzie di cui questi prodotti sono corredati.
Nel malaugurato caso che il lavoro effettuato comporti dei problemi a distanza di qualche anno, è fondamentale per il paziente poter fornire al nuovo dentista l’accurata documentazione affinché questi possa intervenire più agevolmente.